Pochi giorni fa il Consiglio dei Ministri ha approvato le “Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”, in pratica il testo del Decreto legislativo di attuazione della Legge delega 67/2014 che prevede la depenalizzazione di alcuni reati definiti “minori”. Deflazione giudiziaria per le condotte sanzionate con pena pecuniaria o con pena detentiva non superiore ai 5 anni. L'istituto della "irrilevanza del fatto" potrebbe derubricare numerosi reati tra questi figurano anche i reati di maltrattamento contro gli animali. Questo significherebbe che reati come "divieto di combattimento tra animali", "maltrattamento di animali", "uccisione o danneggiamento di animali altrui", "uccisione di animali" potrebbero finire archiviati e quindi tutti coloro che si macchiassero di tali reati se la caverebbero con una multa in sede civile e al massimo con i domiciliari evitando il carcere. In considerazione anche del fatto che si cancellerebbero anni di lotte per allineare la giurisdizione italiana alla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Salisburgo  e della gravità del messaggio che si evincerebbe da questa depenalizzazione, CHIEDIAMO al Governo Italiano e al Ministro della Giustizia Orlando CHE IL MALTRATTAMENTO SUGLI ANIMALI NON DEBBA ESSERE ANNOVERATO TRA I REATI MINORI E CHE LE PENE RIMANGANO INALTERATE COMPRESA LA RECLUSIONE. Infatti come diceva Publio Ovidio Nasone già nel 43 a.c. "La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini".