Restauri al più presto la chiesa del Monte Purgatorio di Martina Franca

Restauri al più presto la chiesa del Monte Purgatorio di Martina Franca

Il problema

In piazza Plebiscito, all’ombra della facciata barocca della basilica di san Martino, si erge la chiesa del Monte Purgatorio, antica sede della confraternita dei preti (che solo recentemente è stata riattivata). La chiesa risale al 1649 come chiaramente riporta l’iscrizione epigrafica sul portale secondario che si affaccia lungo il cosiddetto ring. Al contrario, l’ingresso principale si affaccia su via Cirillo ed è sottolineato da un’elegante modanatura rinascimentale. Sullo stipite del portale si colloca un'edicola lunettata con una tempera molto sbiadita riproducente le anime del Purgatorio.Lo stesso stile pittorico ricopre una grande edicola centrale rotondeggiante, questavolta ospitante la Madonna con bambino. Lateralmente si aprono due finestre monofore.

L’esterno della chiesa è racchiuso dalle linee rigide di un parallelepipedo e non presenta nessun dettaglio architettonico significativo, fatto salvo per la cella campanaria laterale teminante a cuspide.
L’interno, ad aula rettangolare, invece è un’autentica meraviglia artistica, anche se in realtà meriterebbe una radicale opera di restauro. Tutto il soffitto è dipinto a tempera riproducendo l’effetto delle volte a cassettoni esagonali misti a roselline rinascimentali. Nel sottovolto, all’interno di vele a forma di unghia, si collocano i dipinti, anche questi a tempera, delle immagini allegoriche delle Virtù intervallate dalle anime avvolte da fiamme del Purgatorio. Anche le pareti, opportunamente dipinte, creano l’effetto tromp-d-oeil del marmo policromo di rivestimento. All’interno di questa chiesa è conservata una delle opere più significative del pittore martinese, Giovanni Caramia, San Michele Arcangelo con le anime purganti, realizzata con colori brillanti e movenze sensuali secondo lo stile di Cosmè Tura della scuola ferrarese rinascimentale. Sull’altare maggiore sovrasta la statua della Beata Vergine delle Grazie in pietra policroma.
Al piano superiore, si colloca, in pessime condizioni, l'antico oratorio della confraternita dei preti. Il soffitto è interamente rivestito con tavole ricoperte da tele dipinte. Al centro c’è la grandeDeposizione e attorno si collocano, in singoli quadretti, le anime purganti intervallate da graziosi puttini affacciati da una balaustra mentre suonano alcuni strumenti musicale o reggono serti floreali.

CHIEDIAMO AGLI ORGANI COMPETENTI IL RESTAURO DELLA CHIESA del MONTE PURGATORIO

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Il problema

In piazza Plebiscito, all’ombra della facciata barocca della basilica di san Martino, si erge la chiesa del Monte Purgatorio, antica sede della confraternita dei preti (che solo recentemente è stata riattivata). La chiesa risale al 1649 come chiaramente riporta l’iscrizione epigrafica sul portale secondario che si affaccia lungo il cosiddetto ring. Al contrario, l’ingresso principale si affaccia su via Cirillo ed è sottolineato da un’elegante modanatura rinascimentale. Sullo stipite del portale si colloca un'edicola lunettata con una tempera molto sbiadita riproducente le anime del Purgatorio.Lo stesso stile pittorico ricopre una grande edicola centrale rotondeggiante, questavolta ospitante la Madonna con bambino. Lateralmente si aprono due finestre monofore.

L’esterno della chiesa è racchiuso dalle linee rigide di un parallelepipedo e non presenta nessun dettaglio architettonico significativo, fatto salvo per la cella campanaria laterale teminante a cuspide.
L’interno, ad aula rettangolare, invece è un’autentica meraviglia artistica, anche se in realtà meriterebbe una radicale opera di restauro. Tutto il soffitto è dipinto a tempera riproducendo l’effetto delle volte a cassettoni esagonali misti a roselline rinascimentali. Nel sottovolto, all’interno di vele a forma di unghia, si collocano i dipinti, anche questi a tempera, delle immagini allegoriche delle Virtù intervallate dalle anime avvolte da fiamme del Purgatorio. Anche le pareti, opportunamente dipinte, creano l’effetto tromp-d-oeil del marmo policromo di rivestimento. All’interno di questa chiesa è conservata una delle opere più significative del pittore martinese, Giovanni Caramia, San Michele Arcangelo con le anime purganti, realizzata con colori brillanti e movenze sensuali secondo lo stile di Cosmè Tura della scuola ferrarese rinascimentale. Sull’altare maggiore sovrasta la statua della Beata Vergine delle Grazie in pietra policroma.
Al piano superiore, si colloca, in pessime condizioni, l'antico oratorio della confraternita dei preti. Il soffitto è interamente rivestito con tavole ricoperte da tele dipinte. Al centro c’è la grandeDeposizione e attorno si collocano, in singoli quadretti, le anime purganti intervallate da graziosi puttini affacciati da una balaustra mentre suonano alcuni strumenti musicale o reggono serti floreali.

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Decisori

  • Don Paolo Oliva
  • Francesco Simone
  • Emanuele Tagliente

I sostenitori

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Petizione creata in data 7 ottobre 2013